È l’Uomo a fare i Princìpi o sono i Princìpi a fare l’Uomo?

Un Uomo nel senso compiuto del termine comprende i prestigi senza soffrirne, crede nel vero senza tuoni e senza trombette, e per pensare a Dio non ha bisogno di una tavoletta di pietra, di un’arca o di un vitello d’oro.

Ha bisogno di sentire che egli deve essere giusto, o che gli si parli di un grande remuneratore o un eterno vendicatore. Egli sarà sempre avvertito dalla propria coscienza e dalla sua ragione. Se gli si dicesse, a rischio di un eterno tormento, che tre è uguale a uno, che un uomo è un pezzo di pane, egli sa perfettamente cosa pensare della minaccia e si guarda bene dal burlarsi del mistero prima di averne studiato l’origine e di conoscerne la portata; l’ignoranza che nega gli sembra altrettanto temerari dell’ignoranza che afferma; ma non si stupisce mai di nulla e quando si tratta di questioni oscure, non prende mai decisioni con impellenza. E. L.

Ripartiamo da noi stessi attraverso il più famoso tra i disegni di Leonardo da Vinci, esso rappresenta l’unione simbolica tra arte e scienza: l’uomo Vitruviano è perfetto all’interno di due figure geometriche, il cerchio e il quadrato, forme considerate perfette dal filosofo greco Platone.

Le due strutture geometriche rappresentano la creazione: il quadrato rappresenta la Terra, mentre il cerchio l’Universo. L’uomo entra in contatto con le due figure in maniera del tutto proporzionale e ciò rappresenta la natura perfetta della creazione dell’uomo in sintonia con Terra e Universo.

Si tratta di un disegno esclusivo, una rappresentazione unica nel suo genere e soprattutto innovativa. L’opera è stata interpretata grazie ai due testi esplicativi presenti nella parte superiore e in quella a piè di pagina. Interessante come le note rimandino ad un passo di Vitruvio, architetto e scrittore romano ritenuto il più famoso teorico di architettura di tutti i tempi.

Leonardo attraverso l’Uomo Vitruviano esprime le conoscenze matematiche e geometriche apprese da Vitruvio. Lo testimoniano la suddivisione con rette disegnate nel corpo e le forme geometriche del cerchio e del quadrato create su di esso.

Attraverso le due posizioni e i punti nei quali l’Uomo Vitruviano tocca le forme geometriche, il Da Vinci pone il senso esoterico e simbolico della sua opera.

Il quadrato è la rappresentazione simbolica del mondo materiale formato dai quattro elementi: terra, acqua, fuoco e aria.

Il cerchio è la rappresentazione simbolica della totalità. Per totalità si intendono tutti i sistemi materiali e immateriali, che comprendono, immaterialmente le regole (archetipi) con le quali la natura crea e materialmente le espressioni della vita, la quale smuove tali regole in modi infiniti.

Il centro del quadrato sono le gonadi sessuali, attraverso le quali la natura si rigenera trasformando in modo continuo la materia, creando forme simili per specie, ma sempre unicamente diverse.

Il centro del cerchio è l’ombelico, dal quale la vita si alimenta e trae la sua linfa vitale, simboleggiando la fonte di energia che sostiene e anima la materia.

L’uomo che tocca con mani e piedi i lati del quadrato rappresenta l’uomo “statico o materiale“, dove la sua esistenza è concentrata nei legami e nelle leggi della materia. Il suo operato nel mondo è sostenuto fondamentalmente, dalla sopravvivenza, dalla difesa del territorio e dalla riproduzione.

L’uomo che con i piedi tocca il cerchio e con le mani tocca l’estremità di intersezione tra il quadrato e il cerchio, rappresenta l’uomo “dinamico o di conoscenza“, il quale ricerca lo scopo della vita, ma soprattutto le leggi che la regolamentano.

Anch’esso però è “rinchiuso nel quadrato“, perché fatto con leggi di natura alle quali non può sottrarsi.

L’Uomo Vitruviano rappresenta dunque l’evoluzione che l’uomo può compiere da uomo statico, preso dalle dinamiche “base” della vita, a uomo di conoscenza in grado di elevarsi ed elevare l’umanità.

Per Leonardo, è l’uomo ad essere al centro di ogni cosa e le sue azioni sono determinate dal libero arbitrio derivato dalla sua conoscenza, ma all’interno delle leggi del cosmo e della natura.

Tali conoscenze e leggi, come affermano i testi sacri, sono state “fuse” nel DNA umano per mezzo del Creatore, permettendo all’uomo di conoscenza di creare a sua immagine e somiglianza.

Infatti, nel momento in cui l’uomo scopre e padroneggia tali leggi, diviene il Creatore.

L’Uomo Vitruviano è un simbolo artistico e geometrico, nel quale vengono tradotte, attraverso l’utilizzo del disegno e della geometria, la gran parte delle leggi invisibili con cui la natura crea. L’Uomo di Leonardo, dunque, non è solo un disegno ma un simbolo contenente conoscenze geometriche ed esoteriche.

La quadratura del cerchio e l’Uomo Vitruviano

L’Uomo Vitruviano risolve il problema della quadratura del cerchio non in senso geometrico, ma in modo simbolico.

La matematica e la geometria sono linguaggi creati dall’uomo per calcolare i movimenti archetipici con i quali la natura crea, questo per stabilirne le regole.

Questi linguaggi essendo creati dall’uomo per sé stesso hanno limiti naturali, rappresentati ad esempio, proprio dal quadrato dell’Uomo Vitruviano.

La quadratura del cerchio si risolve nel momento in cui uomo e cosmo divengono una cosa sola, poiché la vita ha bisogno della materia per esprimersi e conoscersi e la materia ha bisogno della vita per essere animata.

La perfezione dello spirito non si può riconoscere tale, se non vi è lo specchio dell’imperfezione umana.

Tutto questo per dire che, la società occidentale sta vivendo un periodo di declino sotto tutti i punti di vista, i princìpi che hanno fondato questa società stanno crollando giorno dopo giorno.

Una soluzione, forse l’unica soluzione è ripartire da noi stessi, esplorando e ricercando regioni ancora inesplorate, e costruire delle solide fondamenta per il nuovo mondo.

Buona ricerca.

👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇👇

Se trovi interessanti questi contenuti, e vuoi approfondire alcune tematiche, 👉  ACQUISTA IL MIO LIBRO